domenica 30 dicembre 2012

  Perdaxius-Web.blog

 Presepe realizzato dall'Artista Giovanni Nocco, in collaborazione dei givanni e meno giovanni del     paese,  all'interno dell'antica chiesetta di S.Giacomo, risalente al 1300.  

Su Presepiu, dicembre 2012
Per vedere il video clicca il link sotto:


giovedì 1 novembre 2012

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Strada Sterrata.

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A Sud-Ovest  

Dopo una lunga estate di  siccità, finalmente a Perdaxius,  piccolo paese del Sulcis, sono arrivate le prime piogge autunnali. E’fine ottobre del 2012 e la temperatura soprattutto di notte si è abbassata notevolmente, le giornate sono più corte e  nel pomeriggio sono più grigie e brune, così come tutto il paesaggio circostante. Alberi stanchi e foglie secche come a voler segnare il passaggio di stagione. I campi sono in preparazione per l’aratura. Le greggi sono raccolte qua e là. L’immagine scattata dal fotografo  evidenzia i cambiamenti di stagione. La pioggia su una strada sterrata lascia pozzanghere qua e là.  La strada conduce al Nuraghe di Camboni,  per la gente del posto “su nuraghi de camboni”. Inoltre è il passaggio obbligato per una casa colonica dell’Etfas, con l’annessa tenuta.

La strada dopo poco riconduce a quella asfaltata,  alla periferia di Perdaxius. Se si continua ancora a percorrerla porta a sud del paese ci si trova su de is Fais, e is Santus, dove si e leva il nuraghe di quest’ultima omonima località. Il nuraghe purtroppo è offuscato dalla natura selvaggia che ha preso il sopravvento su di esso rendendolo indistinguibile. Gli anziani raccontano che questo era  uno dei primi insediamenti abitativi del territorio e che ci abitava  un prete, conosciuto come “Preri Santus” . 

Più in là la strada porta a is Atzoris, altra frazione di Perdaxius ed infine s’immette sulla provinciale per Tratalias. L’itinerario appena percorso tocca tutte le frazioni menzionate. Oggigiorno la strada è ricoperta da una striscia d’asfalto, ma fino agli anni ’70 il piano stradale era formato in gran parte da ciottolato, con pietre del territorio.
La strada sicuramente in passato era di grande interesse strategico per i movimenti comunicativi ed anche per gli insediamenti circondariali lì presenti di Medaus e Furriadroxius, tipiche forme abitative di piccoli proprietari terrieri (is Cadonis, is Senis, is Gannaus  e is Pillonis)

Quindi questa copre una vasta zona che si estende da Sud  a Ovest di Perdaxius, passando interamente ai piedi di una piccola catena montuosa di basso rilievo, che proteggeva dai venti freddi di tramontana i piccoli insediamenti abbarbicati a ridosso di essa. 
Le foto riportano alcune case tipiche della zona. 
(Bruno Serpi)

Is Atzoris Casa tipica de Medau

Medau is Caronis. Tipica costruzione. 

Medau Is Senis 

Medau Is Senis. Costruzione in fase di cedimento.
Is Gannaus. Furriadroxiu.
Is Gannas. Furriadroxiu de bestimini. 
Località Su Medau is Pillonis.

domenica 21 ottobre 2012

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Bingixedda. Il mulino.
I Mulini ad acqua

Le  immagini potrebbero sembrare insignificanti perché pochi oggi direbbero che in passato erano dei mulini ad acqua. Ma dietro questi ruderi si nascondono storie di diverse generazioni e sono stati interpreti di una vita quotidiana fatta di duro lavoro.

Infatti solo attraverso il racconto dei vecchi si possono scoprire realtà a noi sconosciute che tuttavia hanno fatto parte di un pezzo di storia di Perdaxius.
Si contano tre mulini e tutti erano alimentati dal fiume che  nasce a nord del paese nei monti di Terraseo, dove  in maniera naturale, si raccolgono le acque a imbuto e si incanalano nel Rio de S’Orchi,  scorrendo così a sud lungo la vallata. 

I mulini si trovano in prossimità degli argini del fiume per agevolarne la deviazione dell’acqua destinata ad azionare la grossa ruota idraulica.
I mulini sono situati in tre punti diversi, distanti l’uno dall’altro, per coprire tutto il territorio circostante per coloro che portavano il grano dal mugnaio. Si parte da Bingixedda, una piccola frazione di Perdaxius, qui si erge uno dei tre vecchi mulini, ed è oramai un caseggiato quasi distrutto. 

L’altro è più giù, in corrispondenza del paese, e c'è solo una parte delle radici murarie.
Infine l’ultimo è ancora più a valle, a “Su Mori de Morinu” nei pressi della frazione de “Is Pistis”, e la strada si chiama ancora Via del Mulino. Anche qui è rimasto ben poco di ciò che è stato  uno degli ultimi mulini rimasti attivi fino agli anni '60.

Il  mulino di Bingixedda è stato testimone di una tragedia, con le sue mura robuste a ridosso dei piedi di un costone roccioso, dove la corrente attinta dal fiume e l’acqua incanalata con furia all’interno del perimetro dell’isolato davano la forza idraulica alla ruota per movimentare tutto l’insieme di cinghie e ingranaggi.

La tragedia.
La tragedia, accadde in un pomeriggio del periodo. Al tempo il mulino era frequentato da amici e familiari, adulti e bambini. Si discuteva e si curavano relazioni con i familiari del mugnaio. Tra una molitura e l’altra, un bimbo sfuggì dall’attenzione dei genitori e accidentalmente venne risucchiato del vortice dell’acqua incanalata, e il mulino assassino restituì il corpo del bimbo ormai privo di vita.
Da allora anche il mulino cessò la sua vita.
(Bruno Serpi)
               

    Una parte del mulino de Morinu.

    La mola ad asino per la macina del grano

    Il forno a legna per il pane.
 

 La mietitura del grano, piana di Perdaxius.

giovedì 11 ottobre 2012

sabato 29 settembre 2012

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Località Is Atzoris, una casa colonica Etfas il stato di abbandono

Nota storica 
ETFAS


Perdaxius è un bel posto, nel Sulcis. La  popolazione è laboriosa. Il paese è stato investito dalla povertà fino ai primi anni cinquanta. 
La popolazione era dedita all’agricoltura che praticavano ancora con metodi arcaici perché non c’erano altre opportunità. Le possibilità di lavoro erano poche.

Il Riscatto.
Il riscatto, però arriva nel 1951,  con l’arrivo dell’Ente per la Riforma Agraria, la famosa “Etfas” che intanto ha espropriato moltissimi terreni ai vecchi proprietari (praticamente erano due famiglie) e ha dato il terreno a cinquantaquattro famiglie, chiamate assegnatarie. 
All’ inizio i coloni hanno affrontato la sfida con grande entusiasmo, poi qualcuno si è arreso, magari perché i terreni non rendevano come avevano sperato. Molti allora hanno lasciato la “colonia”e i terreni ad  altri, che man mano si sono dati da fare e il paese ha incominciato a migliorare da tanti punti di vista.

La terra viene ormai lavorata con mezzi moderni. E anche  le famiglie non dell’Etfas vedendo questi trattori cingolati li hanno voluti utilizzare. 
Questo metodo innovativo di lavorare  la terra ha portato maggiore produttività, di conseguenza più profitti economici e maggiore benessere per la  popolazione, migliorando anche gli edifici abitativi rispetto al passato. 

La Riforma Agraria come già detto, diede vita a cinquantaquattro case coloniche, in quel contesto nacque anche una piccola borgata: Mitza Justa. Le case erano tutte uguali e per la maggior parte si trovavano  nel territorio del comune di Perdaxius, isolate o a gruppi di due, con annessi lotti da coltivare o da dedicare all’ allevamento del bestiame, le mucche olandesi. A ogni casa veniva dati il nome di un santo.
Mitza, vuol dire sorgente d’acqua, Justa vuol dire Giusta. La borgata si erge in un piccolo promontorio che domina una vallata armoniosa.
Dato il nome, si può ipotizzare che in passato la zona fosse ricca d’acqua e tuttora nei pendii a Nord della borgata di Mitza Justa sgorga una sorgente d’acqua raccolta da in piccolo bacino che fino a qualche decennio fa tutti i ragazzi della zona conoscevano, e dove in estate erano soliti farsi il bagno e tuffarsi, nonostante i genitori raccomandassero loro di non farlo.
Nella  parte alta della borgata, dove vi erano gli uffici amministrativi dell’Etfas, vi era la cappella di Santa Giusta, di cui ora abbiamo pochi resti. Quindi per gli anziani il posto era ben conosciuto, e vi  si recavano anche in pellegrinaggio. 
(Bruno Serpi)


Casa colonica in grave stato di degrado



Agricoltori perdaxini impegnati nella mietitura.


Località Mitza Justa, un vecchio edificio dell' Etfas.


Località Mitza Justa, edificio Etfas abbandonato.


Località Mitza Justa, vecchio edificio in stato di degrado Etfas.

Lacalità Mitza Justa, operai e operaie impegnate nella costruzione della strada provinciale Perdaxius-Terreseo


mercoledì 26 settembre 2012

domenica 23 settembre 2012

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Una casa, i resti dove vi era il vecchio Molino ad acqua

martedì 18 settembre 2012

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Il Nuraghe argentato









 Perdaxius, su de Is Fais, una parte dei terreni di nonno.

Idem in alto i resti della casa, foto scattata nel 1980



Idem, località su de Is Fais, i resti che rimanevano nel 1980 della casa di nonno.

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Video. "Il re de su sulittu"
















Per il video, clicca qui sotto:
 http://www.youtube.com/watch?v=rBPPVoVSlE0

venerdì 14 settembre 2012

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Caserma, 2° compagnia 1960.
 Reclute in servizio di leva in addestramento formale




Un soldato perdaxinu in servizio di leva, 1954

 Soldati in Abissinia, vecchio nome dell'attuale Etiopia, 1935


Abissinia, 1935.

Abissinia, 1935. Un soldato

domenica 9 settembre 2012

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Zona archeologica. Il nuraghe "Camboni"

Perdaxius, Camboni zona nuragica. I resti del nuraghe.

 La base del nuraghe.


Il nuraghe visto sulla parte superiore.

sabato 8 settembre 2012

Perdaxius-Web, ieri e oggi.


Il paese si raccontato, ieri e oggi.
Le immagini.

 Asino da trasporto tra il '50 e inizio anni '90, sulla provinciale Perdaxius-Carbonia.

La tosature delle pecore anni '80 fra pastori del posto.
Foto di Perdaxius-Web.
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Foto. L'evoluzione della storia attraverso pezzi di immagini.

 La foto rappresenta la tipologia di una casa del Sulcis, nello Stazzo o Medau  de Is Atzori.



 La stessa casa vista da un'angolazione diversa.


Idem, come sopra. Le foto sono state scattate da Perdaxius-Web, negli anni '80.
Le ultime crepe della sofferenza prima del decesso.

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Foto copiate dal Blog "Letters from Italy"


Perdaxius, 26 luglio 2012, Via Nazionale di fronte alla casa di mia zia. 
La processione. La festa Patronale.
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Foto.L'evoluzione storica attraverso le immagini.


















Località Pesus, San Isidoro, il patrono. 














La processione in onore di San Isidoro anni '60















La processione in onore di San Isidoro anni '60










 Perdaxius, la chiesa del centro paese S.Giacomo anni '70

 Perdaxius, processione per le vie del paese anni '60

Perdaxius, Is Porcus anni '70. La celebrazione della Santa Messa in onore della Madonna.
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Foto copiate dal Blog "Letters from Italy"

Feeling at home in Perdaxius, Sardegna 



Perdaxius, "camera con vista"

mercoledì 5 settembre 2012